Come vi avevo anticipato nel primo post sulle Isole Eolie, ad ogni isola attribbuirò un colore, a Vulcano assegneremo il GIALLO e ROSSO sono i colori dello zolfo e simbolicamente del fuoco del vulcano. Appena arriverete a Vulcano (da Milazzo 50 minuti di aliscafo), in prossimità del porto, resterete stupiti sia dalla bellezza del luogo sia dall'acre odore di zolfo che impregna l'aria. Il fenomeno, cui ci si abitua presto, è dovuto alle "fumarole", esalazioni ad alta temperatura di vapore acqueo, zolfo e anidride carbonica che si sprigionano dal cratere o da fessure del terreno. Le fumarole ci rammentano che il vulcano è sempre attivo. Ma prima di descrivervi i luoghi, faccio una breve parentesi storica e mitologica che non guasta mai. Vulcano insieme alle altre isole era un insieme di vulcani sottomarini, che emersero dalle acque circa 700.000 anni fa, Vulcano fu la penultima a riemergere. L'Isola di Vulcano è sempre stata nota fin dall' antichità per la sua intensa attività vulcanica, ma non sembra mai essere stata abitata fino a età molto recente. La mitologia greca su questa isola situava le fucine di Efesto, dio del fuoco e fabbro che aveva per aiutanti i Ciclopi. Ma è il nome che i Romani hanno dato al dio, Vulcano, che è stato dato all'isola. Ed è da qui che derivano i termini vulcano e vulcanesimo. Poco abitata e dotata di due insenature opposte, una aperta a ponente ed una a levante, l'isola spesso forniva rifugio ai pirati del Tirreno. Qualche decennio prima dell'ultima grande eruzione del 1888-90 quando il cratere ha cessato di essere attivo, vivevano pochi agricoltori sul Piano, una zona molto fertile dell'isola dove tuttora vengono coltivate alcune aree e si fanno degli ottimi formaggi.Lo sfruttamento minerario per l'estrazione dello zolfo fu iniziato fin dai dai romani e continuato in diversi periodi. Nel XIX secolo l'isola di Vulcano fu concessa da Ferdinando I°, re delle Due Sicilie, al generale Vito Nunziante per i suoi meriti nelle guerre contro Napoleone, ma poi abbandonata. Nel 1860 l'isola venne rilevata dallo scozzese Stevenson che continuò a sfruttare le risorse minerarie fino al 1888, quando avvenne l'ultima eruzione del vulcano che distrusse tutte le attrezzature e lo costrinse ad abbandonare l'impresa e l'isola. Sebbene l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1888 - 1890, il vulcano non ha mai cessato di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate proprietà terapeutiche. Torno a descrivere l'isola, la prima tentazione per il visitatore è quella di arrampicarsi sul Vulcano, la salita al cratere "Fossa della Fucina", che in meno di un'ora porta sulla cima a 391 mt., dove lo spettacolo delle fumarole con l'emissione dei vapori di zolfo che si depositano per sublimazione in cristalli a forma di fiori, addolcisce il paesaggio un po' spettrale e quasi infernale che si può assaporare lassù; il panorama, che spazia verso Lipari e le isole occidentali dell'arcipelago, ripaga della fatica della ascesa. Vi suggerisco di esplorare l'isola anche dal basso. Una delle cose che si poteva fare sino a qualche anno fa era immergersi nella pozza dei fanghi centenari di Vulcano. L’ingresso si trova a circa 200 metri dal Porto ed era a pagamento. Una volta dentro, bastava togliere le infradito, immergersi e cercare la zona più fangosa per prendere un po’ di fango e cospargerlo su corpo e viso. La particolarità era quella che una volta tornati a casa per giorni e giorni rimaneva sulla pelle l'odore dello zolfo. Purtroppo ne parlo al passato perchè da due anni a questa parte per motivi burocratici, i fanghi sono stati chiusi al pubblico. Mi auguro che al più presto vengano restituiti per la loro fruizione. Invece una cosa che potrese sicuramente fare è fare un bagno nelle acque calde, che si trovano adiacenti alla pozza. La caratteristica temperatura calda è assicurata dalle fumarole presenti sotto il manto pietroso del mare. Immergendovi, noterete le tipiche bollicine emergere dall’acqua: non preoccupatevi, non bruciano! Ovviamente Vulcano non è solamente la zona del porto. Tra le cose assolutamente da vedere, spiccano le tipiche formazioni rocciose della Valle dei Mostri. Situate nella zona di Vulcanello, esse risalgono a delle colate antichissime di lava. Il periodo consigliato per la visita è la mattina o la sera, al tramonto. E poi vi suggerisco di noleggiare uno scooter o un'auto per andare a visitare la parte alta dell'isola: Vulcano Piano, Gelso, la spiaggia dell'Asino e la splendida veduta di Capo Grillo, dove quasi per magia si riescono a vedere tutte e sette le isole Eolie. Per chi volesse scoprirla dal mare l'ideale è farsi portare da una imbarcazione a fare il giro dell'isola ed il transito del canale con i meravigliosi faraglioni e le innumerovoli calette che si incontarno lungo il tragitto. Come avrete compreso serve un pò di tempo per godersi l'Isola e conoscerla in tutte le sue bellezze, molti mi chiedono il periodo migliore, sicuramente i mesi di Maggio-Giugno e parte di Luglio e il mese di Settembre, vi sconsiglio il periodo di Agosto, perchè finireste per non apprezzare l'isola. Se avete l'occasione visitatela e non vi pentirete di questa scelta.